Il mondo delle mostre d’arte e degli eventi culturali è ancora oggi prevalentemente “carta e penna”. Per ottimizzare tempi e costi nell’organizzazione arriva “My Digital Exhibition Manager”, uno dei progetti selezionati per il programma di accelerazione MVP Factory, l’iniziativa realizzata da Apply, Nana Bianca, StartupItalia e Radix.
“My Digital Exhibition Manager” (nome del progetto e della soluzione tecnologica) “propone diversi strumenti digitali integrati a disposizione degli stakeholder culturali pubblici e privati — spiega Gianni Pasquetto, ideatore e direttore del progetto — per raccogliere i vantaggi della digital trasformation e quindi di supportare con il digitale la gestione di una mostra attraverso la gestione di processi, documenti e contenuti a supporto, per un innovativo sviluppo del business culturale”.
La soluzione si compone appunto di diversi moduli, ad esempio la possibilità di allestire in modo virtuale le mostre in ambiente fotorealistico, grazie a un Digital Twin marcato in Blockchain dello spazio espositivo (sito architettonico) che ospita l’esposizione. L’edificio viene digitalizzato internamente ed esternamente con l’utilizzo di laser scanner, droni, rilievi fotografici ad alta definizione. La successiva elaborazione BIM (Building Information Modeling) aggiunge diversi livelli di informazione utili al supporto di tutti i documenti e processi da gestire: il Facility Report, per la certificazione dello spazio espositivo e l’idoneità ad ospitare una mostra evidenziando lo stato dell’edificio nelle sue componenti di struttura, impianti (elettrici, HVAC, antincendio, sicurezza…), accessibilità. Il modulo My Digital Facility Report sarà automatizzato nella compilazione e marcato in Blockchain, indispensabile per tutta la filiera della gestione di una mostra, dagli organizzatori ai prestatori d’opera, dalle assicurazioni ai trasporti, al presidio e alla custodia.
Con il Digital Twin dello spazio espositivo sarà possibile creare un ambiente 3D virtuale realistico metricamente, per agevolare e facilitare l’allestimento virtuale (il modulo si chiama “My Digital Virtual Set-up”): permette di progettare l’apparato scenografico, lo studio e la disposizione di pareti mobili, l’illuminazione; la disposizione delle opere a parete, a pavimento o su supporti, piedistalli, teche. Viene creato una sorta di mockup della mostra allestita, navigabile a 360° e aggiornabile in tempo reale, con un grande risparmio di tempi e costi.
Per agevolare gli organizzatori di mostre abbiamo inoltre studiato “My Digital Condition Report”, il documento che attesta le condizioni di un’opera d’arte e che ne segue la tracciabilità in digitale dello stato di conservazione relativo a tutti i processi, dal prestito, all’imballaggio, al trasporto, l’allestimento, l’esposizione in mostra, la restituzione o spostamento ad altra sede. Ogni passaggio è accuratamente tracciato, verificato e marcato in Blockchain al fine di supportare in modo automatico e interattivo ogni suo utilizzo verso compagnie assicurative, proprietari dell’opera, ecc. L’utilizzo di smartphone e tecnologia speech-to-text consentono un’esperienza diretta e veloce.
Il team di My Digital Exhibition Manager ha ideato anche il primo marketplace di tutti gli spazi espositivi, con la necessità di creare un “booking” di livello nazionale. L’integrazione con “My Digital Location” a partire dall’indicazione territoriale sarà possibile ricercare location in base ad una serie di parametri quali periodo e disponibilità, dimensioni, caratteristiche, costo, organizzazione a supporto.
“Il programma MVP Factory può aiutarci a organizzarci dal punto di vista finanziario e in parte tecnologico — spiega Pasquetto — ci è stato affidato un acceleration mentor nella persona di Pierluigi Vaccaneo, direttore della Fondazione Cesare Pavese (Santo Stefano Belbo, CN) con il quale è nata una grande empatia e che ha ben compreso quanto, con i nostri dieci anni di attività su questo percorso, siamo pronti a lavorare per promuovere e divulgare la nostra soluzione. Abbiamo convenuto che l’organismo culturale che dirige può certamente diventare un importante caso di studio per il quale strutturare un primo modello “prototipo” permettendoci di presentarci al mercato con un endorsement e un format funzionale-applicativo. Ci sono tante realtà, musei pubblici e privati, gallerie d’arte, collezioni, artisti, professionisti del settore, case d’asta, assicurazioni, organizzatori di eventi che possono scoprire quanto la nostra proposta può permettere di far lavorare tutti in grande sinergia”.