WeBravo srl digital company fiorentina più nota come Bravo Savings Network, specializzata in digital couponing e affiliate marketing ha finalizzato l’acquisizione di Booncy, che in precedenza aveva acquisito il controllo di Salesoar.
Un’operazione questa che produrrà oltre 50 milioni di euro di fatturato, che sancisce la nascita di un player di livello europeo ridisegnando l’assetto del gruppo Webravo e dando la possibilità a Nana Bianca di continuare a seguire da vicino gli esiti della doppia exit rimanendo investita nel nuovo gruppo. Un risultato celebrato dallo startup studio come la dimostrazione del contributo che un luogo di contaminazione e formazione come Nana Bianca può dare allo sviluppo imprenditoriale del territorio. Abbiamo chiesto a Michele Legnaioli, Co-founder e Co-CEO di WeBravo, un excursus sulla storia e i progetti del gruppo specializzato in digital couponing e affiliate marketing.
Iniziamo con un po’ di storia di WeBravo: dall’apertura del portale Bravosconto sono passati quasi 10 anni, quali sono state le principali tappe del vostro percorso?
Il portale BravoSconto nasce nel 2015 da un progetto condiviso con Marco Farnararo e Claudio Veratti con lo scopo di fornire agli utenti online migliaia di codici sconto, coupon ed offerte verificate sui principali e-commerce. Siamo partiti dal mercato italiano, in un periodo in cui l’e-commerce aveva ancora piccoli numeri, convinti che avremmo dovuto porci come obiettivo quello di crescere all’estero. Abbiamo scelto un nome italiano, “bravo”, che fosse ben conosciuto all’estero in un’accezione positiva e che caratterizza tutto il gruppo, BRAVO SAVINGS NETWORK.
All’inizio abbiamo avuto numeri modesti ma non abbiamo mai chiuso in perdita, neanche il primo anno, questo ci ha permesso di aumentare il nostro investimento pubblicitario, investire nella promozione dei codici sconto e aprire in pochi anni portali in Francia, Germania, Regno Unito.
La grande scommessa è stata affrontare il mercato americano, ben più competitivo, oggi abbiamo 3 persone che lavorano per noi con sede negli USA. Puntiamo ancora alla crescita Oltreoceano e, fatto positivo, non abbiamo abbandonato nessuno dei mercati aperti.
Il vero cambio di prospettiva lo abbiamo avuto con l’ingresso nel capitale nel 2022 del fondo di investimento Xenon Small Cap, fondo di private equity specializzato in investimenti in società di servizi B2B ad alto valore tecnologico. Oggi il nostro obiettivo è di dare una struttura diversa al gruppo, l’offerta di codici sconto è solo una fetta del marketing digitale, vogliamo cogliere le opportunità che vengono dai tanti strumenti di questo settore. Da qui la prima acquisizione nel 2023 di CheBuoni (operatore nel campo della lead generation) e quella di oggi che coinvolge Booncy e Salesoar.
L’esigenza di differenziare i vostri servizi ha coinciso con la decisione di acquisire su Booncy, quali sono le ragioni?
Booncy è un piccolo gruppo molto forte su attività CSS, che lavora con grandi marketplace ed eCommerce, ha ottenuto un tasso di conversione complessivo compreso tra il 4% e il 6% e oltre 1 miliardo di valore di mercato lordo generato per i partner nel 2023 in Europa, comprendendo anche il mercato UK.
Salesoar — anch’essa nata all’interno dello startup studio fiorentino — ha sviluppato una tecnologia leader nell’automatizzazione delle campagne SEM (Search Engine Marketing) attraverso la piattaforma in modalità SaaS, utilizzata dai maggiori e-commerce italiani ed europei per gestire l’acquisizione dei clienti attraverso i motori di ricerca.
Ma al di là di quello che il gruppo Booncy sta facendo ci ha convinto la qualità del suo team management. Persone che si sono sapute reinventare più di una volta (i soci fondatori di Booncy hanno iniziato il proprio percorso grazie e insieme al team che ha fondato Viralize, società leader nella produzione di video advertising basata su intelligenza artificiale nata proprio in Nana Bianca), una qualità che nel mondo digitale è un asset reale.
Facendo un passo indietro, come siete entrati in contatto con Nana Bianca?
Fuori da qualsiasi campanilismo siamo emozionati dal fatto che tutta questa operazione che dà vita a uno dei maggiori gruppi di marketing digitale a livello europeo avvenga a Firenze. In questo ha avuto un ruolo di primo piano il contatto con Nana Bianca. Conosco i suoi founder, Paolo Barberis, Jacopo Marello e Alessandro Sordi dai tempi di DADA. Erano gli anni Novanta e come presidente di Fiorentina Gas incaricai DADA di realizzare il primo sito internet. Dieci anni dopo, insieme a Claudio Veratti abbiamo nuovamente incrociato la strada dei founder di Nana Bianca per lo sviluppo di una lampada (My Wight) a led digitale, uno dei primi dispositivi smart d’illuminazione a livello globale. Siamo poi arrivati all’operazione Booncy: un risultato frutto di reciproca stima professionale.
Un flash sulle prospettive future e sui nuovi prodotti: quanto l’intelligenza artificiale può supportare il marketing?
Nel settore del marketing digitale serve processare un gran numero di dati. Stiamo vedendo che l’AI sviluppata oggi, senza aspettare quella di domani, è in grado di aiutare in modo molto importante questo processo. Intendiamo sviluppare nuovi prodotti guidati da algoritmi di Intelligenza Artificiale e per farlo crediamo serva una formazione continua dei team, anche di quelli più giovani.